Il solito Keegan...
Keegan Swenson e Lauren Stephens dominano The Growler al Levi's Gran Fondo
Keegan Swenson (Santa Cruz htSQD) ha difeso con determinazione il titolo maschile al The Growler del Levi's Gran Fondo, mentre Lauren Stephens (Ventum), seconda lo scorso anno, ha conquistato la vittoria tra le donne grazie a una prova solitaria di grande forza.
L’edizione 2025 è stata solo la seconda a mettere in palio un montepremi in denaro per la categoria élite: ben 156.000 dollari distribuiti equamente tra i primi 10 uomini e 10 donne. L’evento ha offerto anche una diretta streaming per le ultime tre ore di gara.
Swenson ancora re del Growler
Swenson ha collaborato con Matt Beers (Specialized Off-road) dopo aver affrontato le tre grandi salite del percorso e dopo che buona parte dei 106 partenti era già fuori gioco. A circa 30 km dal traguardo, i due si sono lanciati all’inseguimento di due giovani fuggitivi: Marcis Shelton (Team California p/b Verge), che si era avvantaggiato in solitaria sul Geyser Summit, e Conn McDunphy (Team Skyline), che lo aveva raggiunto nel tratto pianeggiante verso Windsor.
Con un impressionante sforzo, Swenson e Beers hanno colmato un ritardo di 1’40” in circa 19 km, raggiungendo prima Shelton e poi McDunphy. I quattro sono arrivati compatti fino all’ultimo chilometro. Swenson ha attaccato deciso sul lato destro della carreggiata, ha affrontato con aggressività l’ultima curva e ha tagliato il traguardo per primo con il tempo di 5 ore, 55 minuti e 38 secondi.
McDunphy ha chiuso secondo, a soli 2 secondi, seguito da Shelton e Beers. Più staccati, Bradyn Lange ha preceduto Alexey Vermeulen in volata per il quinto posto, con oltre due minuti di ritardo.
“È stata una gara davvero dura oggi. Tante tattiche in gioco. La fuga aveva un buon margine nel finale, quindi abbiamo dato tutto. Matt ed io siamo riusciti a staccarci sull’ultima salitella e siamo andati a tutta per riprendere l’ultimo fuggitivo [McDunphy],” ha raccontato Swenson al termine della gara nella diretta.
“Probabilmente è la più grande gara su strada che abbiamo negli Stati Uniti, e Levi organizza un evento fantastico. È una bella sensazione vincere due volte di fila.”
McDunphy e Shelton: coraggio e spettacolo
McDunphy e Shelton hanno animato la corsa sin dalle prime fasi. L’irlandese era andato in avanscoperta con Cole Davis, mentre Shelton, più avanti, si era staccato da McDunphy sulle rampe del Geyser Summit, guadagnando diversi minuti sul gruppo degli inseguitori, composto da atleti del calibro di Swenson, Beers, Vermeulen, Peter Stetina, Griffin Easter, Bradyn Lange e altri.
Easter è stato costretto al ritiro da un problema meccanico, lasciando Shelton solo in testa mentre percorreva i 30 km pianeggianti finali. McDunphy lo ha raggiunto e superato, ma non ha potuto nulla contro il rientro poderoso di Swenson e Beers.
“Non sapevo bene cosa aspettarmi dal percorso. Ho raggiunto Shelton e l’ho superato, ma poi è arrivato un vento contrario fortissimo con ancora otto chilometri da fare. Quando il commissario in moto mi ha detto ‘cinque miglia al traguardo’, il cuore mi è crollato. Ero già al limite, pedalavo con la cadenza sempre più bassa, iniziavo ad avere crampi,” ha raccontato McDunphy.
“Keegan ha attaccato prima della rotonda, a circa 400 metri dall’arrivo. Ho quasi ripreso la sua ruota, ma ha concluso con qualche bicicletta di vantaggio. Non è una vergogna perdere da uno dei migliori al mondo.”
Stephens regina solitaria
Nella prova femminile élite, 77 atlete sono partite in un gruppo separato, cinque minuti dopo gli uomini élite e 25 minuti prima dei partecipanti delle diverse distanze Gran Fondo. Dopo la salita dello Skaggs Summit, si è formato un gruppo di 10 atlete in testa alla corsa.
Alla base della lunga salita dei Geysers, Lauren Stephens e Paige Onweller (Trek Driftless) hanno accelerato, con Stephens che ha poi staccato tutte sul tratto più ripido. Da lì ha iniziato una lunga cavalcata solitaria, affrontando anche un forte vento contrario nella parte finale in Alexander Valley.
A circa 10 km dall’arrivo, il suo vantaggio su Gwendalyn Gibson (Trek Factory Racing-Pirelli), Axelle Dubau-Prévôt (Numéro 31) e la campionessa in carica Lauren De Crescenzo era di 1’05”. De Crescenzo è riuscita a rientrare sulle due, seguita poi da Sofia Villafañe e Adara Shafi, formando un quintetto di inseguitrici con meno di 10 km alla fine.
Il loro inseguimento, però, si è rivelato inefficace. Stephens ha mantenuto il margine e ha tagliato il traguardo da sola in 7 ore, 12 minuti e 36 secondi. Adara Shafi si è imposta nella volata del gruppo per il secondo posto, a 19 secondi, davanti a Villafañe.
“Mi sento alla grande. Solo il fatto di partire con così tante donne è stato meraviglioso. Non mi aspettavo di riuscire a fare quello che ho fatto oggi. So che il mio punto forte sono le salite, e speravo di fare la differenza sull’ultima. Non ero certa di poter reggere fino alla fine, ma partire con un vantaggio su quella salita ripida è stato decisivo,” ha dichiarato Stephens.
Villafañe e Onweller: protagoniste nell’ombra
Paige Onweller è stata fondamentale nel selezionare il gruppo in salita, imponendo un ritmo costante. Ma è stata proprio quella regolarità ad aprire la strada all’attacco di Stephens.
“Paige ha imposto un ritmo davvero impressionante in salita. Mi sono detta: ‘Wow, potrebbe essere lei da battere’. Ma poi sullo strappo dei Geysers penso che sia saltata,” ha spiegato Villafañe.
“Io ero reduce da una malattia, ma sapevo che in discesa ero una delle migliori. Sui tratti pianeggianti riuscivo a scorrere bene, ma lei [Shafi] ha avuto uno spunto migliore. Sono comunque molto orgogliosa della mia gara: ero settima o ottava ai Geysers e sono riuscita a rientrare nel gruppo che si è giocato il podio. È stata una giornata brutale. Le salite non finivano mai.”
Articolo a cura della redazione di gravelnews.it
Per segnalazioni o test prodotti: info@gravelnews.it