È stato un debutto ad alto tasso di spettacolarità quello della Sea Otter Gravel, prima tappa del Life Time Grand Prix 2025, che per la prima volta ha abbandonato il formato mountain bike della Fuego XL per abbracciare l’universo gravel.
Sul tracciato da 145 chilometri con 2.651 metri di dislivello positivo, articolato in tre giri da 48 km ciascuno, si è corso senza respiro: dieci salite a giro, un finale leggendario sull’ascesa sterrata di Lookout Ridge, e un arrivo all’iconico circuito automobilistico di Laguna Seca, in California.
🚹 Gara maschile: Swenson detta legge
Alle 10:30 del mattino americano è toccato al gruppo élite maschile dare il via ufficiale alla stagione gravel americana. Fin dai primi metri si è capito che non ci sarebbe stato tempo per respirare: salita subito dal via, poi una lunga discesa per sfilacciare il gruppo e mettere pressione sulle gambe.
Ma il primo vero spartiacque è stato Lookout Ridge, salita sconnessa e disseminata di buche e solchi profondi, che ha frantumato il gruppo già al primo giro. Dopo la prima tornata, la corsa era già divisa in mille pezzi.
All’inizio del secondo giro restavano circa 20 corridori nel gruppo di testa. A prendersi la scena ci ha pensato Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling), che ha staccato tutti sulla seconda ascesa a Lookout Ridge. Ha tenuto duro per qualche chilometro, ma è stato riassorbito poco dopo la metà gara.
A 117 km (corrispondenti al miglio 73), i battistrada erano ridotti a nove: Brendan Johnston (Giant), Pellaud, Petr Vakoč, Keegan Swenson, Matthew Beers, Matthew Wilson, Alex Wild, Alexey Vermeulen e Peter Stetina. Da lì in poi è iniziata una vera e propria battaglia nervosa fatta di accelerazioni e tentativi di forcing, ma tutto si è deciso – come previsto – sull’ultima scalata a Lookout Ridge.
Swenson, vincitore della serie Life Time nel 2024, aveva già annunciato che avrebbe scelto quel punto per l’attacco decisivo. E così è stato: si è alzato sui pedali e ha lanciato il suo attacco. Beers e Vermeulen hanno provato a resistere, ma sono stati presto costretti a cedere.
“Ho risparmiato energie per l’ultimo strappo, sapevo che se facevo male lì nessuno avrebbe avuto modo di reagire,” ha dichiarato Swenson dopo aver tagliato il traguardo. “È sempre bello iniziare la stagione con una vittoria qui. Un po’ di fiducia e qualche punto in più per affrontare Unbound.”
Alle sue spalle, Beers ha chiuso con soli nove secondi di ritardo, terzo Vermeulen. Più indietro, ma in ottima posizione per la wildcard della serie, Petr Vakoč (Canyon CLLCTV), giunto quarto assoluto e primo tra i candidati alla wildcard maschile. A seguire, gli altri due migliori wild card sono stati i neozelandesi Matthew Wilson e Cameron Jones.
🚺 Gara femminile: Batten imbattibile
Alle 10:50 è partita la gara élite femminile, con circa 60 atlete in griglia. Un gruppo di altissimo livello, reso ancora più interessante dalla presenza di una outsider di lusso: Haley Batten (Specialized Factory), argento olimpico nella MTB, che ha deciso di saltare l’apertura del circuito XCO in Brasile per rimanere vicina a casa, dopo una difficile off-season segnata dalla malattia della madre.
I primi 25 km hanno iniziato già a scremare il gruppo, poi la prima sezione di singletrack ha fatto esplodere le dinamiche. A prendere l’iniziativa è stata Cecily Decker (PAS Racing), che ha attaccato sulla prima salita di Lookout Ridge, forzando un primo gruppetto al comando. È stata però riassorbita prima del passaggio al traguardo.
Il gruppo di testa si è poi allargato di nuovo a 15 unità, ma tutto è cambiato nel secondo passaggio sul singletrack: Batten ha deciso che era ora di cambiare passo, e nessuna ha potuto rispondere. In pochi chilometri il suo vantaggio è passato da pochi secondi a minuti, lasciando tutte le avversarie a inseguire.
“Era la mia prima gara gravel, quindi non avevo un vero piano,” ha raccontato Batten. “Quando ho visto che nessuna collaborava davvero, ho provato a sorprendere tutte. Speravo che almeno un’altra venisse con me, ma ho tenuto duro. L’ultimo giro è stato durissimo, ma ne è valsa la pena.”
Alla fine, Batten ha tagliato il traguardo con oltre 5 minuti di vantaggio su Sofia Gomez Villafañe, vincitrice delle ultime due edizioni della serie Life Time. Terza Cecily Decker, autrice di un lavoro immenso nei primi due giri, che ha provato a resistere all’attacco finale di Villafañe sull’ultima salita ma ha dovuto cedere nel finale.
Per quanto riguarda la lotta alle wildcard femminili, il miglior piazzamento è stato di Anna Yamauchi (Allied Cycle Works), che ha chiuso 20ª assoluta, davanti a Emily Newsom (PAS Racing) e Hannah Shell.
🏁 Prossima fermata: Unbound 200
Con i primi punti della serie assegnati e le prime carte scoperte, ora lo sguardo si sposta sulla prossima tappa del Life Time Grand Prix: la leggendaria Unbound 200, in programma il 31 maggio. Le wildcard si assegneranno dopo quella prova, e la bagarre è solo all’inizio.
Swenson e Batten partono subito fortissimo, e con performance del genere non sarà facile impensierirli. Ma, si sa, nel gravel – e soprattutto a Unbound – tutto può succedere.
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